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Bondi, una spiaggia indimenticabile

Una canzone mi passa per la testa. E’ “Calma” di Pedro Capò e Farruko che fà

Vamos pa’ la playa
Pa’ curarte el alma
Cierra la pantalla
Abre la medalla…

Le parole riecheggiano interminabilmente nella mente. Andiamo in spiaggia per curarti l’anima, dice. Mai niente di più vero. Quant’è terapeutico vedere questo spettacolo davanti agli occhi. Vorrei parlare di un’altra spiaggia, che è stata la mia casa per diverso tempo e probabilmente tornerà ad esserlo.

Sto parlando di Bondi, [bondai] nella pronuncia inglese.

Bondi è delle mete predilette per tutti coloro che fanno un viaggio a Sydney, è la tappa fissa per chi vuole visitare le spiagge dell’Australia appena atterrato a Sydney. A volte a Bondi Junction ci sono file incredibili per prendere la linea 333 che ti collega direttamente con la spiaggia più cool di Sydney. La cosa più strana è che quando si fanno i viaggi, si tende a portare via con se dei gadget, delle calamite, un braccialetto, un portachiavi o un oggetto tipico del posto o meglio ancora del cibo tipico del posto, qualcosa che ricordi, che faccia tornare alla mente il luogo, il posto, l’esperienza. Io niente. Non ho proprio portato nulla con me. E quando ero nei negozi di souvenir mi sentivo male anche se prendevo un pacco di portachiavi da portare agli amici. Qualcosa nella mia mente era come se mi allontanasse da quel posto che avevo incredibilmente desiderato e con la determinazione di chi insegue un sogno ero riuscita a conquistarmi. Come se desiderassi che quella fosse la mia casa, per sempre. E’ incredibile quello che riesce a creare la mente, quella spiaggia, nonostante ci fossero una moltitudine di squali, la sentivo “CASA”.

Eppure la prima spiaggia che ho visitato appena arrivata in Australia fu Bronte. Salii sul primo autobus che portava alla spiaggia e mi ritrovai a Bronte. Mica male come inizio, eh?

Non so perché Bondi fu amore a prima vista. Non riesco ancora a spiegarlo. In qualche modo mi faceva sentire a casa quella spiaggetta, forse i colori del mare, forse perché aveva una litoranea con tanti negozietti di vario genere vicino. Forse ciò che mi ha conquistato di quella spiaggia era il suo essere libera da ogni barriera culturale e ogni pregiudizio, forse il sentirsi più tra i propri simili. I have no idea. O forse la bellezza delle iniziative?!? Quest’anno per esempio appena rientrata c’era la Festa del Vento, the Wind Festival, un festival internazionale dove il cielo si riempie di coloratissimi aquiloni colorati di tutte le dimensioni, per dare vita a questa bellissima spiaggia.

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Finché non sono giunta alla conclusione che comunque andrà ci sarà sempre un pretesto per ritornare.

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Alla prossima!

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